“Piano Gestione Lupi”, decisione rinviata al 23 febbraio

lupo

Dopo mesi di proteste, la Conferenza Stato-Regioni – che riunisce il Ministero dell’Ambiente e i rappresentanti delle giunte regionali – ha deciso il rinvio del nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”. Un piano che, per la prima volta dagli anni ’70 quando la caccia al lupo fu vietata, prevede la possibilità di uccidere legalmente fino a 60 lupi all’anno, cioè circa il 5% degli esemplari presenti in Italia.

Dopo l’incalzare delle critiche il piano è stato sospeso. Almeno per ora. Ad annunciarlo in mattinata era stato il Presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini: “vogliamo approfondire la discussione. Credo che il ministro Galletti lo consentirà”. Ed infatti nel pomeriggio la decisione è stata confermata.

Il Piano dovrebbe tornare all’esame della Conferenza il prossimo 23 febbraio. Alcune amministrazioni regionali hanno fatto marcia indietro sulle uccisioni. A Lazio e Puglia, contrarie da subito, si è aggiunto l’Abruzzo, mentre Friuli, Veneto, Piemonte, Liguria e Campania, in varia misura, hanno chiesto un ripensamento.

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