Royal Canin lavora al “su misura”, ad ogni cane la sua crocchetta

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Royal Canin ha una certezza: il cibo è la prima medicina dei nostri animali. E da questa deriva un sogno: far avere ad ogni singolo cane e gatto l’alimento su misura per le sue esigenze nutrizionali. La notizia è che il sogno è ad un passo dalla realizzazione e Loic Moutault, Chief Executive Office di Royal Caninci spiega come.

“Se l’aspettativa di vita dei nostri animali è aumentata è anche grazie al modo in cui ci prendiamo cura di loro, soprattutto attraverso l’alimentazione. Oggi Royal Canin può garantire linee diversificate in base a razza, taglia, età e stile di vita, ma pensate se potessimo proporne una individuale, basata sulla cartella clinica del cane o del gatto. Se un giorno ogni proprietario potesse, attraverso il suo veterinario, avere una dieta personale adatta alle specifiche esigenze cliniche e allo stile di vita dell’animale”.

Sarebbe fantastico e a livello pratico è già più che un’ipotesi. Royal Canin sta lavorando a questo progetto da circa cinque anni, “a dire il vero, tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi 40 anni è andato in questa direzione – sottolinea Moutault – Nello specifico, l’approccio alle singole soluzione lo abbiamo cominciato 5 anni fa”. La tecnologia diagnostica è molto cambiata e oggi è più facile e veloce avere risposte sempre più precise sullo stato di salute, presente e futuro, dei nostri animali.

“Grazie al semplice test del Dna è possibile capire, per esempio, se l’animale è portatore di alcune patologie e se le svilupperà. Attraverso un’alimentazione mirata si potrebbe quindi rallentarne l’insorgere, alleviarne i sintomi o persino scongiurarle. Diverso il discorso per quegli animali che hanno già una diagnosi clinica precisa e soffrono magari di più patologie. Oggi non abbiamo la risposta alle loro esigenze. Abbiamo si un range di prodotti veterinari adatti al trattamento delle singole patologie, come obesità, problemi ai reni, allergie, ma il veterinario in questi casi si trova difronte ad una scelta, dettata dalle priorità. Abbiamo così iniziato a sviluppare una linea terapeutica che possa curare più patologie contemporaneamente.

Una formulazione più precisa, fatta sulla diagnosi veterinaria e sul risultato di analisi cliniche. “Abbiamo già sviluppato un algoritmo che, in base ai risultati dei test clinici, è in grado di generare la formula dell’alimento adatto, ma non sappiamo ancora come tradurlo concretamente. Il modello è pronto, dobbiamo solo semplificarne il modo di utilizzarlo e capire come iniziare a dialogare con i veterinari e i proprietari, per commercializzarlo”.

Questo sarebbe non solo il sogno di Royal, ma di tutti i proprietari di animali domestici. E rappresenterebbe anche una vera e propria rivoluzione nel settore del pet food, con una risposta della grande distribuzione alla sempre più diffusa tendenza di passare ad una dieta casalinga per assecondare le specifiche alle esigenze degli animali. E qui si apre un altro capitolo, legato alla genuinità dei cibi confezionati e su cosa realmente sia contenuto nelle crocchette.

“In Royal Canin siamo ossessionati dalla nutrizione e questa ossessione si riflette su tutte le fasi di produzione dei nostri prodotti, a cominciare dalla selezione delle nostre materie prime che sono sottoposte a rigidi controlli di qualità. Ma quando si parla di materie prime bisogna chiarire una cosa: la differenza la fa il modo in cui le si lavora. Usiamo gli scarti della produzione umana ma, attraverso un complesso e delicato processo di estrazione dei nutrienti, ne traiamo il massimo beneficio nutrizionale”.

Le piume del pollame, che solo a sentirle nominare ci si accappona la pelle, in realtà hanno un grado di sminuzzamento che non permette all’organismo di riconoscere gli amminoacidi di cui sono ricche e quindi di essere tollerate anche da un cane che soffre di allergie. E’ un processo molto complesso che deriva dalla farmacologia umana, dalla produzione di latte in polvere per esempio. “Il nostro concetto di alimentazione è poi basato sui nutrienti e non sugli ingredienti, perché all’interno di un ingrediente la concentrazione dei nutrienti cambia durante l’anno e basare un alimentazione su questo vuol dire non garantire i nutrienti nel lungo periodo”.

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