Lo chiami e ti ignora: come insegnare al cane a tornare da te

richiamo cane

Uno degli incubi più grandi dei proprietari è vedere il proprio cane scappare e non tornare più. Il richiamo è uno dei comandi fondamentali da insegnare al cucciolo poco dopo l’arrivo a casa, infatti una buona puppy class introdurrà anche un approccio su come gestire il cane in libertà.

La maggior parte dei cani non esegue la richiesta perché spesso questa segna la fine di qualche attività interessante e mai un invito a divertirsi insieme. Abbiamo bisogno che tra noi esista sempre una relazione ed un collegamento anche quando è libero.

La tipica situazione di mancata comunicazione è quella al parco: entriamo al parco, il cane va verso i suoi simili e noi andiamo a parlare con gli altri proprietari; ad un certo punto Fido litiga con un altro cane e noi lo richiamiamo, generalmente non torna, così lo andiamo a prendere e lo sgridiamo. Infine è l’ora di andare a casa, quindi lo richiamiamo, non torna e ancora una volta lo riacchiappiamo.

Durante tutto il tempo che siamo stati al parco non c’è stata comunicazione, tranne in quei momenti in cui vogliamo che smetta di fare ciò a cui è interessato. Noi dobbiamo essere in grado di proporgli un ottimo motivo per interrompere l’attività piacevole e venire da noi; è necessario quindi aver un buon rapporto con lui. Se ci pensate bene, il più delle volte richiamiamo il nostro cane per sgridarlo e quasi mai per fare qualcosa di divertente insieme.

Con i cuccioli potrà risultare più semplice, se ci eserciteremo fin da subito. Mentre con i cani adulti dovremo impegnarci di più, evitando il più possibile che ci ignorino. A differenza del cucciolo, il cane adulto sa bene come ritrovarci e quindi non si preoccupa in particola modo. Per quei cani che non hanno mai risposto al richiamo, potremmo utilizzare una corda molto lunga e lasciata morbida al posto del guinzaglio, se il cane non dovesse tornare al richiamo, possiamo delicatamente recuperarlo tramite la corda seguendo gli stessi passaggi riportati qui sotto. Mi raccomando, delicatamente! In questo modo, il cane inizierà a pensare di non poter ignorare il nostro richiamo e che dopotutto non è così male.

Fasi di lavoro:

• partiamo dalla situazione più facile. Quando il cane non è troppo distratto, chiamiamolo per nome con voce invitante invogliandolo a venire da noi;
• usiamo la parola “vieni”, “qui” o anche un fischio (più udibile in lontananza) e ricordiamoci di utilizzare anche i segnali corporei: come accovacciarsi a terra e battere le mani per attirare la sua attenzione;
• appena arriva lodiamolo, facciamogli vedere il premio, che terremo nella mano in mezzo alle gambe, in modo che quando arrivi “entri” verso di noi e con l’altra mano afferriamo delicatamente la pettorina o se non c’è la pelle sopra, mentre sta mangiando. In questo modo percepirà il nostro tocco e si abituerà all’idea di essere preso al guinzaglio;
• lasciamolo libero di nuovo e ripetiamo;
• se non torna possiamo muoverci mentre lo chiamiamo, così sentirà che ci stiamo spostando e si affretterà; vale lo stesso se camminiamo girandogli le spalle;
• proviamo delle situazioni più difficili;
• eseguiamo in contesti diversi.

Ricordatevi che una voce squillante, una postura invitante e dei premi sono fondamentali. Il bocconcino sarà sicuramente un ottimo premio, ma non è l’unico, potete anche usare un gioco. Non dimenticate che spesso per il cane il miglior premio è anche poter tornare libero, quindi non richiamatelo come detto in precedenza solo per agganciarlo al guinzaglio.

Partite dalle situazioni più facili, ma pian pianino le potete complicare e quindi iniziare a chiamare il cane ad esempio quando sta annusando (non tutte le volte!) standogli vicini e poi sempre più lontani. Non dovete avere fretta, dovete limitare gli errori. Più lo chiamerete sapendo che non vi darà ascolto, più vi ignorerà. Infine stati attendi ad abituarlo anche al guinzaglio, se fate gli esercizi sempre senza guinzaglio in mano, rischierete che nel momento in cui lo prendete il cane capisca che è finita la libertà. Ogni tanto durante il momento di libertà richiamatelo, agganciatelo al guinzaglio e dopo poco lasciatelo tornare libero.

Giulia Minonzio
Educatore Cinofilo CSEN
info@centrocinofilovaresino.it