Cure veterinarie: a rischio le detrazioni fiscali

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Dopo l’aumento dell’iva a rischio anche la detraibilità delle spese veterinarie. Con una nota, l’Anmvi denuncia il rischio di vedere azzerati gli esigui benefici fiscali introdotti nel 2000 in favore della salute di tutti gli animali da compagnia legalmente detenuti.

L’aut aut posto a 13 milioni di famiglie dalla Legge di Stabilità 2014 è dei più minacciosi: o il riordino delle detrazioni (da decidere per decreto entro il 31 gennaio) o la riduzione percentuale, automatica, del recupero fiscale delle spese veterinarie.

Se nel primo caso, il rischio è di vedere azzerati i benefici fiscali, nel secondo si prospetta la riduzione progressiva dall’attuale 19% di detrazione d’imposta al 18% (per le spese veterinarie sostenute 2013) fino al 17% (per quelle del 2014). Il vantaggio fiscale effettivo scenderebbe dagli attuali 49 euro annuali a 43 euro.

La già scarsa considerazione del nostro Stato per la sanità veterinaria scenderebbe a 0,12 centesimi di agevolazione fiscale al giorno– commenta Marco Melosi, presidente Anmvi – E’ sconcertante l’ipocrisia di un Paese e di una classe politica che professa sentimenti per gli animali, li tutela penalmente ma poi non esita a tassare l’affettività familiare”.

L’Anmvi chiede quindi che le detrazioni fiscali riconosciute sulle spese e sui medicinali veterinari non vengano penalizzate e sottolinea come il “contrasto di interesse” (detrazione su fatturazione) rappresenti anche una forma di lotta all’evasione e di trasparenza economica.

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