Un sms per fermare il randagismo, la campagna dell’on. Brambilla

sms solidale

“Un piccolo gesto può fare la differenza, e la differenza è la vita di migliaia di animali abbandonati”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, fondatrice e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, lanciando la campagna solidale contro il deplorevole fenomeno dell’abbandono e del randagismo.

Dal 21 al 28 maggio, sarà possibile donare 2 euro con ciascun sms inviato da cellulare oppure chiamando da rete fissa il numero 45501. Le immagini dello spot che accompagna la campagna rappresentano un vero e proprio atto di accusa contro coloro che si comportano in maniera vile con i nostri piccoli amici.

Protagonista è un cucciolo meticcio che viene regalato ad una bimba, cresce con lei ed è il suo compagno di giochi fino a che non diventa “scomodo”. La famiglia parte per le vacanze e lo abbandona senza pietà sul ciglio di una strada. Il cagnolino vaga senza meta e il suo sguardo si perde nel buio di un tunnel, viene condannato a morte. Il quattrozampe del video é in realtà il meticcio Duca che vanta una storia altrettanto triste, se pur finita bene. Infatti, é stato soccorso in autostrada da Fabrizio Zanotti, regista e autore dello spot, che lo ha salvato da morte certa.

Il ricavato del sms solidale verrà destinato per combattere l’abbandono e il randagismo ed aiutare gli animali in difficoltà. Come quelli assistiti dai volontari che oggi, in occasione della presentazione della campagna, hanno ricevuto una prima tranche di contributi dall’associazione fondata dall’on. Michela Vittoria Brambilla: la “gattara” milanese Paola Gamba, le associazioni “Amico mio” di Sestu (Cagliari), “Il mio amico” di Paternò (Catania), “Nati per vivere” di Sorbara (Modena), “Gatto nero onlus” di Reggio Calabria.

“Nessuno sa esattamente – commenta l’on. Brambilla – quante siano gli animali vittime dell’abbandono e della riproduzione incontrollata. Di certo sono tantissimi e vivono una vita miserabile, fatta di fame, di sofferenze, di pericoli continui. La vita del randagio non ha nulla di ciò che ingenuamente le attribuisce una visione romantica delle cose: è un incubo vissuto da creature deboli e dimenticate, senza famiglia, senza rifugio, ignorate quando va bene, maltrattate ed abusate se va male.
Abbandonare un cane vuol dire condannarlo a morte. Questa è la realtà. La conosce molto bene chi, come noi della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, lavora sul campo per assistere gli animali, promuovere le adozioni, educare alla responsabilità i proprietari, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, contrastare i traffici illegali. Abbiamo imparato, grazie ai nostri sostenitori, che le storie più tristi possono avere un lieto fine, quand’è la generosità a scriverlo”.

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