Tale cane tale padrone

Quando dite scherzosamente a qualcuno che il suo cane gli assomiglia, sappiate che la vostra considerazione è più vera di quanto pensiate. Lo dice anche la scienza, la legge dell’attrazione vale anche fra uomini e quattro zampe.

Partiamo da una premessa: il test dell’affinità caratteriale e della somiglianza fisica col cane vale per lo più per quelli di razza, dalle caratteristiche specifiche più nette e definite, piuttosto che per cani meticci dal carattere più complicato da prevedere.

Da un punto di vista caratteriale non si può parlare di somiglianza vera e propria quanto più di una affinità che può determinare la nostra scelta su una razza piuttosto che su un’altra: sicuramente si tende a scegliere di adottare un cucciolo che in parte ci rispecchi e mostri delle affinità con le nostre abitudini. Siete dei pigroni e amate starvene sul divano? Allora scegliete un Bulldog, cane tranquillo che ama dormire e stare sdraiato ai vostri piedi. Siete invece attivi, amate fare sport e stare all’aria aperta, un Border Collie o un Jack Russell allora sono i vostri compagni perfetti.

Negli ultimi anni, inoltre, due studi in particolare hanno dimostrato come la somiglianza fra cane e padrone, quella fisica, esista eccome e abbia un fondamento scientifico. Lo studio di Michael M. Roy e Nicholas Christenfeld della University of California (San Diego) ha evidenziato come – avendo chiesto a una giuria di accoppiare fotografie di volti di cani con quelle dei rispettivi padroni – per i quattrozampe di razza dai lineamenti più marcati e maggiormente identificativi la coppia veniva quasi sempre azzeccata, fondandosi su una forte e reale somiglianza fisica.

E dunque cosa valutiamo quando scegliamo un animale domestico? Sono meccanismi psicologici quelli che guidano la nostra scelta, oppure processi ancora più primitivi che derivano dall’evoluzione della specie? Secondo lo studio condotto da Christina Payne and Klaus Jaffe nell’Universidad Simón Bolívar di Caracas nella scelta del proprio animale (anche qui si parla sempre di cani di razza) entrano in azione alcuni meccanismi naturali propri della selezione del proprio partner di accoppiamento. Potremmo definirla legge dell’attrazione (il simile attira il simile): in natura si tende a scegliere il partner che garantisca la miglior riproduzione possibile dei propri geni, sfavorendo l’unione fra specie diverse e ottimizzando dunque in termini qualitativi l’evoluzione.

Sembra essere un meccanismo innato negli esseri umani, uno schema mentale che ricalca una strategia che la natura ha messo in atto per garantire la vita, e che scatta automaticamente anche quando dobbiamo scegliere un partner peloso. Pertanto quando considerate che un uomo assomiglia al proprio cane, sì avete proprio ragione!

federica@vanitypets.it

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