Rapporto Eurispes 2015: meno animali nelle case degli italiani

cani divano3

Nelle nostre case trovano posto soprattutto cani (63,1%) e gatti (41%) e la stragrande maggioranza (81,9%) dei padroni cerca il risparmio: non oltrepassa la soglia dei 50 euro mensili per le spese dedicate al proprio pet. Tutti però chiedono una legge per farli entrare nei bar, nei ristoranti e nelle strutture ricettive. 

Sono i dati diffusi dal Rapporto Italia 2015, realizzato e diffuso da Eurispes, l’Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali.

La presenza di animali domestici nelle case italiane fa registrare un picco nel 2013, in cui oltre la metà del campione dichiara di avere adottato un beniamino animale (55,3%), all’interno di un trend che vede invece assottigliarsi negli anni questa percentuale: si passa infatti dal 41,7% del 2012 al 39,4% del 2014 al 33% di oggi.

Probabilmente ad essere diminuito negli italiani non è l’affetto verso il mondo animale, ma la disponibilità economica. Tra coloro che negli anni passati sostenevano di ospitare in casa propria più di un animale, la tendenza oggi potrebbe essere quella, per motivazioni prettamente economiche, di non “rimpiazzare” gli animali che muoiono. Allo stesso tempo, come segnalato nell’indagine Eurispes con i veterinari del Fnovi, la tendenza alle adozioni o ad accogliere un animale in casa si è molto contratta.

Si conferma il sentimento di amore e rispetto per il mondo animale, insieme ad un atteggiamento di protezione. A conferma che gli animali siano comunque amatissimi, i risultati della sezione del sondaggio di quest’anno dedicata ai temi e valori etici riferibili al mondo animale.

Gli italiani si schierano contro l’attività legata alla produzione di pellicce utilizzando animali (90,7%), la sperimentazione (87%), la caccia (78,8%), i circhi (68,3%) e i delfinari (64,8%). Inoltre, sono favorevoli all’accesso degli animali da compagnia nei luoghi pubblici (56,5%) e nelle strutture ricettive (56,8%), e caldeggiano una legge che equipari gli equidi (cavalli, asini, ecc.) agli animali da affezione e impedirne la macellazione (64,4%). Gli zoo restano amati da circa la metà del Paese (46,7%), nonostante anche questo dato sia in calo rispetto all’anno passato in cui si attestava a quota 56,2% (-9,5%).

redazione@vanitypets.it