Polemiche sullo spot e Super Bowl lo censura

godaddy

Dopo la pubblicazione dello spot realizzato da GoDaddy, azienda specializzata nell’offrire supporto online alle aziende, e che avrebbe dovuto essere trasmesso durante il Super Bowl, si è scatenata la polemica di animalisti e amanti e degli animali.

L’azienda, per marcare l’efficienza dei servizi offerti dalla rete, ha usato un cucciolo di Labrador e un’ambientazione del tutto simile a quella che dall’anno scorso utilizza anche Budweiser, solo che il contenuto dello spot non è stato giudicato altrettanto nobile.

Nel video si vede il piccolo Buddy cadere dal furgone che lo sta trasportando dai suoi nuovi padroni. Tenacemente il cagnolino riesce a tornare a casa, la stalla rossa, ma il suo destino è segnato. L’annuncio pubblicato online dice chiaramente che è stato venduto e deve raggiungere la sua nuova famiglia. Per il trasporto sicuro i padroni decidono quindi di rivolgersi ad un corriere.

Una mercificazione dei cani che non è piaciuta alle associazioni animaliste americane, che da anni lottano contro le “fabbriche di cuccioli” e spingono invece le adozione dei cani che in canile aspettano solo una nuova famiglia che li accolga. Ne è nata una raccolta firme su Change.org per vietare la diffusione dello spot.

La più grande campagna che il sito abbia mai ospitato, con più di mille sottoscrizioni all’ora. Situazione che ha spinto il responsabile di GoDaddy a fare pubblica ammenda: “il nostro obiettivo è di aiutare le piccole imprese in tutto il mondo a costruire una presenza online di successo. Speravamo che il nostro annuncio avrebbe aumentato la consapevolezza di questa causa. Tuttavia, abbiamo sottovalutato la risposta emotiva del video”.  Intanto la direzione del Super Bowl ne ha censurato la messa in onda.

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