Brambilla: “La politica non capisce l’amore per gli animali”

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L’onorevole Maria Vittoria Brambilla è intervenuta a margine della presentazione del Rapporto Italia 2014 per lanciare un messaggio alla politica a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.

“La crisi incide sulle spese degli italiani, anche quelle per il cane o il gatto, ma non sul loro sentimento di rispetto e di amore verso tutti gli animali, che corrisponde ad una posizione etica molto avanzata. Quando cominceranno ad accorgersene i palazzi della politica?”.

Dalle indagini emergono alcune importantissime conferme, prima tra tutte l’ostilità della pubblica opinione verso la vivisezione (81,6%) ma anche alcune interessanti novità, come il sì della maggioranza assoluta degli interpellati (il 51,9% contro il 43,9%) alla proposta di legge depositata dall’on. Brambilla, che intende equiparare gli equidi agli animali d’affezione e conseguentemente vietarne la macellazione. O come l’elevatissimo consenso raccolto da un’altra campagna dell’ex ministro del Turismo: quella per l’accesso degli animali da compagnia nei luoghi pubblici (64,9%) e nelle strutture alberghiere (60,3%).

“Si tratta dell’ennesima conferma di quanto da tempo affermiamo – ha detto l’Onorevole – anno dopo anno si fa largo nella nostra società una nuova coscienza di amore e rispetto per gli animali e per i loro diritti, della quale la politica e le istituzioni devono prendere atto”.

Questo cambiamento ha un notevole impatto anche sullo stile di vita degli italiani: assistiamo infatti ad un incremento del numero di vegetariani (6,5%) e vegani (0,6%), che in quasi un terzo dei casi (31%) scelgono questo tipo di alimentazione “per rispetto degli animali”. Una motivazione prioritaria anche rispetto alla considerazione della propria salute (24%), mentre appare ancora bassa (9%), se pur in crescita, la quota di intervistati che collega lo stile di vita “veg” all’esigenza di tutelare l’ambiente.

“Per il resto – ha sottolineato – la fotografia scattata dall’Eurispes ci mostra un quadro da tempo consolidato, di cui, sorprendentemente, la politica fatica a tener conto. Neppure le polemiche strumentali delle scorse settimane, divampate in occasione dell’esame parlamentare del decreto legislativo sui test in vivo, hanno intaccato il granitico ‘no’ degli italiani alla vivisezione (solo il 16%si dice favorevole)”.

Un ‘muro’ ancora più alto di quello, pur altissimo, eretto contro la caccia (74,3% contrari) e contro l’uso degli animali nei circhi (65%). Su zoo e delfinari la minoranza di contrari è comunque molto elevata: rispettivamente 42,2% e 43,8%. E’ inoltre molto confortante constatare che il ‘tasso di animalismo’ delle risposte aumenta notevolmente tra le fasce più giovani della popolazione.

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