Pet Education: perché far entrare i cani nelle scuole

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Si chiama Boris il Golden Retriver che da qualche settimana è entrato nelle classi dell’asilo Graziella Fava nel quartiere Reno, appena fuori Bologna, per interagire con i bambini piccoli, che a questa età facilmente si identificano con gli animali.

L’idea, che prevede l’ingresso di un cane all’asilo nido, fa parte di un progetto di pet-education, ovvero di un insieme di attività ludiche ed educative assistite dagli animali, che da qualche tempo sono state introdotte in alcune scuole per l’infanzia. Tutto questo aiuta i più timidi a sviluppare sicurezza ed autostima, i più irrequieti ad imparare la pazienza e tutti piano piano riescono a tirare fuori le proprie emozioni.

Nella scuola dell’infanzia di Bologna sono previsti 6 incontri di un’ora ciascuno con gruppi di massimo 10 bambini, proprio perché in questo modo tutti possono avere la stessa possibilità di approcciarsi al nuovo amico; prima di incontrare il cane, però, vengono spiegate differenze e similitudini uomo-animale, attraverso giochi e attività varie.

Ovviamente Boris, come tutte le altre “bestiole” utilizzate a questo scopo, è addestrato e sa come interagire con i bambini: è paziente, disponibile a giocare, a farsi toccare e coccolare. Così anche i piccoli che non sono abituati a questo rapporto possono sperimentarsi e manifestare le proprie paure, e con il tempo anche i più timorosi riescono ad instaurare con il “peloso” un rapporto di complicità.

Infine, sebbene così piccoli, i bambini imparano a capire che le esigenze dell’animale sono simili alle loro: hanno bisogno di mangiare, bere, di affetto, ma anche di momenti di solitudine. E quando Boris esce dall’aula non è raro assistere al pianto del bimbo che inizialmente era reticente e impaurito.

reazione@vanitypets.it