In regola con i documenti di Fido, obbligatori e non

documenti cane

Anche i nostri amici a quattro zampe hanno a che fare con la burocrazia. Sono quattro i documenti fondamentali che tutti i cani devono procurarsi non appena lasciano la “cuccia materna”: il libretto sanitario, il microchip, il passaporto e il pedigree per i cani di razza.

Il Libretto Sanitario viene rilasciato gratuitamente dal veterinario nei primi mesi di vita del cane, generalmente in occasione della prima vaccinazione.  Non è obbligatorio per legge, ma è importante portarlo portarlo con sé perché contiene tutte le informazioni anagrafiche del cucciolo (nome, specie, razza, data di nascita, colore, numero di microchip e nome del proprietario) e quelle sanitarie che di volta in volta il veterinario aggiornerà (data di esecuzione delle vaccinazioni e del richiamo, talloncini identificativi dei farmaci utilizzati e dosaggio, planning dell’antiparassitario, eventuali allergie o intolleranze diagnosticate).

Il Microchip invece è obbligatorio per legge. I proprietari sono tenuti a farlo inserire sotto la cute del cane e si legge tramite in apposito lettore che svela il codice identificativo di 15 cifre assegnato all’animale, l’Asl di pertinenza, i dati anagrafici, il codice fiscale e un recapito del padrone. Fondamentale in caso di smarrimento del cane.

Il Passaporto è un documento obbligatorio in caso di viaggi all’estero. E’ l’equivalente internazionale del libretto sanitario, per cui contiene tutte le indicazioni relative al cane, al suo stato di salute e alla sua storia clinica. Sul passaporto vengono inoltre annotate le vaccinazione obbligatorie in alcuni paesi esteri, come l’antirabica.

Il Pedigree non è previsto per tutti i cani, ma solo per quelli di pura razza che ne hanno fatto richiesta all’Enci. L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana è l’unico autorizzato al rilascio e ottenerlo non è semplice. Le procedure sono complesse perché il documento contiene l’albero genealogico di Fido fino alla quarta generazione ed è una sorta di “garanzia di qualità” per gli allevatori. E’ obbligatorio per l’iscrizione ai concorsi cinofili.

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