Falsi miti sull’alimentazione, li svela Purina

cane tavola

Il petfood è migliore del cibo casalingo? E’ sicuro? E’ vero che contiene scarti e droghe? E’ vero che per produrre petfood si deve ricorrere alla vivisezione? Questi alcuni dei temi più controversi su cui si sono confrontati, nel corso di una tavola rotonda, alcuni degli esperti che hanno contribuito alla Relazione: Dr. Marco Melosi, Presidente ANMVI, Prof. Pier Paolo Mussa, Università degli Studi di Torino, Prof.ssa Paola Dall’Ara, Università degli Studi di Milano, assieme al Dr. Mauro Ricci, Medico Veterinario esperto di nutrizione di Purina.

“Con questa Relazione intendiamo rispondere in modo esaustivo e scientifico a curiosità e dubbi dei proprietari di animali da compagnia sul tema della nutrizione dei pet – spiega Annalisa Franceschetti, responsabile del canale veterinario Purina – Il libro è inoltre un’occasione importante per raccontare come tutti noi di Purina lavoriamo ogni giorno con professionalità, passione e massimo rispetto per garantire a tutti i pet una nutrizione sicura, corretta e bilanciata, e anche per sviluppare servizi e iniziative che contribuiscano a renderli più sani, più felici e longevi”.

E’ vero che il cibo casalingo è migliore del petfood?
Falso. Cani e gatti hanno fabbisogni ed esigenze nutrizionali molto diversi rispetto a quelli umani, che variano significativamente fra l’altro in funzione dell’età, della taglia, del tipo di attività fisica. Rispondere in modo corretto a fabbisogni così vari con preparazioni casalinghe è molto difficile, in quanto richiede una conoscenza approfondita della loro fisiologia e il rispetto di ben 42 diversi parametri legati al contenuto di nutrienti.

E’ vero che il petfood è fatto con scarti e materie prime di scarsa qualità?
Falso. La normativa relativa alla produzione di petfood – che Purina osserva con rigore – regolamenta severamente la qualità e la sicurezza delle materie prime e degli ingredienti utilizzati. Le materie prime di origine animale impiegate nella produzione di petfood, ad esempio, oltre ad essere sottoposte ad attenta verifica e certificazione, sono ottenute dalla macellazione di animali dichiarati idonei al consumo umano da parte del Servizio Veterinario Nazionale.

E’ vero che il petfood contiene additivi dannosi e droghe?
Falso. Il termine additivi indica in realtà gli integratori: fra questi vi sono ad esempio vitamine, oligoelementi e antiossidanti utili per garantire la completezza dell’alimento e una sua migliore conservazione. Perciò quando si legge “additivo” nella formulazione del petfood, non bisogna allarmarsi. L’uso di droghe è poi da escludersi.

E’ vero che la nutrizione influenza la durata media della vita dei pet?
Vero. Secondo gli esperti, 40 anni fa l’aspettativa di vita media di un cane era di 6 anni, mentre oggi è di circa 12 anni. Questo grazie ai progressi nella diagnostica e nella terapia medica e al miglioramento dell’alimentazione, attraverso la diffusione del petfood nutrizionalmente bilanciato e adatto alle diverse esigenze degli animali da compagnia.

E’ vero che le etichette dei prodotti industriali non sono trasparenti?
Falso. Esiste una severa legislazione in materia di etichettatura del petfood, che Purina osserva con rigore, che ne garantisce la qualità e la sicurezza e che fissa delle linee guida precise in merito alle modalità con cui le indicazioni su materie prime e ingredienti utilizzati devono essere riportate.

E’ vero che per valutare gusto ed efficacia del petfood occorre praticare vivisezione?
Falso. Per valutare l’efficacia del petfood sono sufficienti le routinarie indagini veterinarie non cruente – per esempio esami di feci ed urine – mentre la vivisezione non serve a nulla.

redazione@vanitypets.it