“Cani a casa, ai padroni ci penso io”

Massimo Perla e Rex

Padroni disperati di fronte a cani disobbedienti e ingestibili? Leggete qui. Siamo andati ad intervistare Massimo Perla, il dog trainer del cinema più famoso di casa nostra. Dal suo centro Indiana Kayowa a Roma sono passati i cani di Maria de Filippi e Costanzo, Massimo D’Alema, Bruno Vespa… e tanti altri. Siamo andati a capire qual è il segreto dell’uomo che sussurra ai cani.

Qui al tuo centro di educazione cinofila c’è un gran via vai di persone – più o meno disperate – che vengono in cerca di un aiuto da te. Come sono i padroni di oggi?
Una premessa: da quello che vedo, oggi più che un addestratore di cani, servirebbe uno psicologo! Quando vedo un cane capisco al volo che problemi di comportamento ha: iperattivo, viziato, senza regole… dietro ogni tipologia c’è un errore di educazione. Capisco i padroni attraverso il cane, ancor prima di parlarci. E poi mi comporto di conseguenza: con gli esseri umani sono abbastanza duro ma la mia filosofia è quella di non prendere in giro nessuno, non far perdere tempo, ma andare dritti al punto, e parlare apertamente. Il problema non è mai il cane, ma il padrone e il suo modo (errato) di comunicare col cane. Mi concentro sull’obiettivo, che è il bene dei cani, che si raggiunge attraverso una (ri)educazione dei loro padroni.

Quali sono i comportamenti errati che riscontri più spesso?
Vedo in alcune donne degli atteggiamenti para-materni che fanno più danni che altro. Se le donne fossero tanto coerenti e costanti negli insegnamenti coi loro cani, tanto quanto lo sono coi loro mariti sarebbero semplicemente perfette! Ci vuole polso. Invece, nella maggior parte di loro, di fronte al cucciolo esce l’istinto materno più becero. Un eccesso di affetto senza una corretta comunicazione col cane fa grandissimi danni perché il cane non capisce più niente.

Poi, c’è il padrone che vizia il cucciolo, non capendo che il cane lo educhi 1 anno, poi te lo godi i restanti 15/20. Gli sforzi educativi tutto sommato sono concentrati in poco tempo, per questo bisogna sforzarsi di essere coerenti e costanti coi cuccioli. Il comportamento corretto del cane in età matura sarà poi garantito dalla sua giusta educazione che ha ricevuto. E sarà un cane equilibrato, non dominante, che sa perfettamente a che livello gerarchico si trova.

Quando si decide di prendere un cane è necessario anche fornirsi degli strumenti necessari per guidarlo. Quando prendete la macchina, non fate la patente? È la stessa cosa, non è possibile saper gestire bene un cane se non si conoscono le corrette modalità di comunicazione e educazione. Al cane vanno date regole chiare e non contraddittorie.

Se a un cane viene permesso di prendere il controllo della situazione, quando diventerà grande e forte i problemi potranno diventare anche gravi, a nessuno piace avere un cane aggressivo in casa. Se è un capobranco con atteggiamento dominante, tende a saltarti addosso e non risponde ai richiami, va immediatamente corretto. Il cane non è un mio pari! Che ruolo hai nella famiglia? Paghi il mutuo? No? Allora stai al posto tuo!

Tu sei il dog trainer dei VIP o un dog trainer VIP?
Assolutamente no, io sono io, e tratto tutti allo stesso modo. Il mio modo di fare coi padroni è ben noto, a volte criticato. Il mio essere a volte duro coi proprietari dei cani è dato dal fatto che voglio raggiungere gli obiettivi, risolvere i problemi, voglio migliorare le condizioni di convivenza fra di loro.

Sei il più richiesto, qual è il tuo segreto?
Le persone vengono da me perché io sono sincero, e diretto. Il problema riflesso sul cane la maggior parte delle volte riguarda in prima persona i padroni, e qui si va al punto, direttamente. Io non dico bugie.

La tua scuola di addestramento Indiana Kayowa è un’oasi verde nella caotica Roma. Qualche consiglio per chi deve gestire il cane in città?
Se siamo così egoisti da volere un cane pur vivendo in città, in un ambiente che non è il suo habitat naturale, dobbiamo essere coerenti con noi stessi e assicurarci che il cane abbia una corretta educazione affinché sia sicuro e integrato nell’ambiente. È necessario che il cane abbia una vita psicomotoria adeguata, che socializzi con le persone e gli altri animali con cui deve convivere (altri cani, cavalli, mucche… in base al luogo), che conosca e si abitui ai rumori e ai pericoli dell’ambiente dove vive (bus, bambini che giocano, moto, clacson…).

Un cane corretto e educato si integrerà meglio, sarà tollerato dalle altre persone, e sarà più felice.

Inoltre, bisogna rispettare le regole imposte per la convivenza in ambienti pubblici o aperti. L’80% dei proprietari dei cani non lo fa. Guinzagli, museruole anche se sembrano strumenti coercitivi, in realtà sono fondamentali per la sicurezza del cane stesso, e degli altri.

Federica Bruno
federica@vanitypets.it

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