A tu per tu con i campioni azzurri: “L’agility è un gioco”

Italy WAO 2014 (8)

Sono due coppie affiatatissime quelle formate dal capitano del team di Agility Dog italiano Nicola Giraudi e Lupin e da Gervasio Sicignano con Winky . Due ori ai mondiali Wao 2014,  un palmares d’eccezione per i primi e un esordio promettente con un futuro da campioni per i secondi.

Li abbiamo incontrati domenica a Lignano Sabbiadoro, impegnati a difendere gli azzurri nella sfida più importante della stagione agonistica a quattro zampe. Un evento che ha richiamato cani e conduttori da oltre 30 paesi e che “ha richiesto molto allenamento e una preparazione impegnativa sia da parte nostra che dei cani”.

Tanto jogging per i conduttori, lo studio dei movimenti  “che devono essere compiuti con precisione per non confondere il cane. Il minimo errore, dall’apertura troppo ampia di un braccio ad uno sguardo nella direzione sbagliata, può indurre il cane a non capire il comando o ad interpretarlo erroneamente”.  E poi un grande sforzo mnemonico, perché la sequenza del percorso è sempre diversa e la velocità d’esecuzione non permette distrazioni.

Due/tre allenamenti settimanali per i cani invece, “perché l’agility deve comunque essere un divertimento per loro”. Quattro salti oltre gli ostacoli, su e giù dai ponti, fuori e dentro i tubi e il gioco è fatto. E dopo l’allenamento tante coccole. “L’affiatamento con il cane è molto importante. Non basta che entrambi eseguano alla perfezione i loro rispettivi compiti, per avere una marcia in più devono anche avere un’intesa perfetta”.

Fuori dal ring, Lupin uno Shetland Sheepdog di 4 anni vive con papà Nicola e altri 7 cani. Sei Border Collie tutti appassionati di agility e Twister il Parson Russel Terrier più famosa d’Italia con un palmares invidiabile tra titoli mondiali ed Europei. Una famiglia di campioni quella di Giraudi  che come tali vengono trattati.  “Hanno tutti un buon addestramento alle spalle, ma qualche vizio glielo si può concedere. Possono dormire sul lettone con me, a patto che scendano non appena glielo ordino”.

E’ una storia magica invece, quella tra Gervasio Sicignano, 27 anni, e Winky. “Il nostro è stato un incontro guidato dal destino. Cercavo un Border Collie color cioccolato e lei era l’ultima cucciola rimasta in allevamento. E’ il cane della vita: sensibile, docile, con una gran testa e tanta voglia di lavorare con me. Tra noi c’è un feeling particolare che ci lega nella vita di tutti i giorni e nel lavoro. É un cane unico, che vorrei restasse sempre al mio fianco perché è un’ottima compagna di vita. Insieme hanno lavorato, si sono allenati e lo scorso fine settimana hanno partecipato per la prima volta ai campionati mondiali. Un esordio da medaglia d’oro al Pentathlon nella categoria 650. “E’ stata una grande emozione, ancor più forte dato il profondo legame che abbiamo”.

Non sempre infatti i cani e i padroni che fanno coppia nella gare, lo sono anche nella vita di tutti i giorni. E questo in molti casi fa la differenza. Fa anche la differenza il modo in cui si vivono le competizioni. “Non si deve mai dimenticare che siamo noi a condurre i cani. Se loro sbagliano è perché noi gli abbiamo dato un comando sbagliato, prendersela con loro non ha alcun senso. Premiare il cane al termine di una gara, anche se ha commesso errori, è fondamentale per mantenere un legame forte e vivere l’esperienza agonistica come un divertimento”.

valentina@vanitypets.it